Dal 13,8% all’8,5%: la lunga ritirata della manifattura

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30/09/2025 – Oggi Il Sole24Ore dedica un’analisi al ridimensionamento della manifattura italiana, un fenomeno che si sviluppa lungo un arco di trent’anni e che ridisegna il profilo industriale del Paese. Lo studio Unioncamere-InfoCamere fotografa una realtà in contrazione: dal 1995 a oggi le imprese manifatturiere sono passate da 744mila a 497mila, scendendo dal 13,8% all’8,5% del totale.

I settori più colpiti sono elettronica, mobili e tessile, mentre tengono meccanica e beni strumentali. Il quadro non è solo di perdita: fusioni, consolidamenti e passaggi verso società più capitalizzate hanno permesso di preservare parte della capacità produttiva, pur con meno imprese in campo.

Tra il 2004 e il 2024 le società di capitale sono cresciute dell’11,6%, mentre le imprese individuali e le società di persone hanno segnato un calo rispettivamente del 45,5% e del 55,7%.

Ecco come la manifattura italiana sta cambiando pelle: meno numerosa, ma più strutturata.

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