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Imprese più smart. Spinta InfoCamere
InfoCamere è fra gli attori istituzionali preposti all'attuazione di alcuni progetti previsti dal Pnrr.
Uno dei grandi progetti di digitalizzazione "pubblica" previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza è il servizio di collegamento delle imprese alla Piattaforma digitale nazionale dati (Pdnd), che funge da interconnessione con le banche dati di Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Entrate Riscossione e delle Camere di Commercio.
«È un grande onore e una grande responsabilità lavorare a un progetto così rilevante: indicato sinteticamente come digital hub, potremmo anche definirlo come l'ultimo miglio in grado di abilitare il dialogo tra tutti gli imprenditori e tutte le amministrazioni pubbliche». Ha dichiarato in merito il presidente di InfoCamere Lorenzo Tagliavanti
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La porta di accesso al servizio sarà impresa.italia.it, cioè la web-app “Cassetto digitale dell'imprenditore” sviluppata da InfoCamere.
Sostenibilità, la corsa dei bilanci green
20/11/2023. Da un’analisi di InfoCamere sui documenti presentati al Registro delle Imprese, emerge come i rendiconti di sostenibilità delle aziende italiane - la cui obbligatorietà, entro determinati parametri, entrerà in vigore dal prossimo anno - sono raddoppiati in tre anni.
Tuttavia, in valori assoluti, si parla ancora di cifre molto esigue, solo una percentuale minima delle società iscritte al Registro (meno dello 0,1%) ha presentato quest’anno un bilancio di sostenibilità. Per il 46% si tratta di piccole e medie imprese (Pmi) con un volume di ricavi non superiore a 5 milioni di euro, che oggi non sarebbero tenute a presentare questa dichiarazione.
Per approfondire, leggi l’articolo de
Scopri il Registro Imprese
Crescono le imprese straniere
30/10/23. Un’analisi InfoCamere-Unioncamere, sui dati del Registro delle Imprese, rivela come il numero delle imprese straniere in Italia cresce ad ogni rilevazione. Nel 2023, tra gennaio e giugno, le nuove iscrizioni sono state 35.500 (+257 sul 2022), mentre le cessazioni si sono fermate a quota 20.923 (+1.024 sul 2022), generando un saldo positivo di oltre 14.500 unità.
A fare da traino all’imprenditoria straniera nel primo semestre 2023 (+3%) sono state costruzioni e servizi, che insieme rappresentano il 44% del totale, e l`agricoltura (+5%).
Il commercio, che è il settore-principe con 261mila imprese, ha registrato una leggera frenata (-0,7%) così come l`industria manifatturiera (-0,3%) che complessivamente conta su 47 mila imprese.
Innovare è la chiave per la competitività
27/10/23. Intervista a Paolo Ghezzi, Direttore Generale InfoCamere, uscita sul Mattino di Padova
Nel pieno della zona industriale di Padova ha sede uno dei colossi del digitale in Italia. Una società che ha i dati di tutte le imprese del Paese, i bilanci delle società di capitali ma anche la composizione sociale e le relazioni societarie che intercorrono tra i vari soggetti. Un patrimonio inestimabile di informazioni economiche custodito con la massima cura da un'azienda pubblica, di proprietà del sistema delle Camere di Commercio italiane, che va sotto il nome di InfoCamere.
Alla guida di questa società complessa che ha sedi a Padova, Roma, Milano e Bari, c’è Paolo Ghezzi, Direttore generale dal 2014.
Quali sono le attività e i servizi che caratterizzano la vostra azione?
«La cosa più importante che facciamo è la gestione del Registro delle imprese, un`anagrafe completa di tutte le aziende del Paese. In questo registro sono contenute molte informazioni: non solo chi sono gli amministratori e i soci ma anche, nel caso delle società di capitali, i loro bilanci e tutti i dati a essi collegati. Un patrimonio prezioso che mettiamo al servizio dei decisori pubblici e delle Forze dell`Ordine. Da anni infatti collaboriamo per individuare quali possano essere quelle realtà che danneggiano il territorio e l`economia con comportamenti scorretti o addirittura criminogeni».
Cybersicurezza: le piccole imprese faticano
Il tema della Cybersicurezza è sempre più centrale per le aziende.
La spinta decisiva è arrivata dal Covid, che ha favorito lo spostamento del business sulle piattaforme. Mentre le grandi e medie imprese investono nel potenziamento dei propri sistemi informatici di protezione, le piccole realtà imprenditoriali fanno fatica a tenere il passo, in un mondo, quello digitale, in cui le minacce informatiche diventano un pericolo sempre più difficile da fronteggiare.
Su questo tema, Paolo Ghezzi, Direttore Generale di InfoCamere, ha rilasciato una intervista al TGR Veneto.
Le PMI non devono restare indietro
Articolo di Lorenzo Tagliavanti, Presidente di InfoCamere, pubblicato il 16 ottobre 2023 su Open online.
17/10/2023. Il momento che le aziende italiane stanno attraversando è senza dubbio caratterizzato da una complessità straordinaria e richiede una particolare attenzione sia da parte delle istituzioni che delle associazioni imprenditoriali. Il rallentamento dell’inflazione è un fatto positivo ma le sue conseguenze si fanno ancora sentire. L’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea (Bce) mira principalmente a controllare l’aumento dei prezzi per i consumatori ma potrebbe avere un impatto diretto a breve termine sui costi di finanziamento delle imprese, con il rischio di limitare l’accesso al credito. Un elemento che genera forte preoccupazione per le aziende.
La transizione verso un’economia più sostenibile richiede investimenti significativi in tutte le fasi della catena di produzione, oltre a una crescente necessità di competenze adeguate per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
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InfoCamere, la casa dei dati
Intervista a Paolo Ghezzi, Direttore Generale InfoCamere, uscita il 29 settembre 2023 su Nordest Economia
Grandi monitor accesi 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, costantemente sorvegliati da sentinelle tecnologicamente super-qualificate che seguono l’andamento di miliardi di operazioni, necessarie per far funzionare e proteggere uno dei sistemi informativi più all’avanguardia del Paese.
É il cuore del Data Center di InfoCamere – la società delle Camere di commercio per i servizi digitali – in cui sono conservati i dati di quasi 6 milioni di imprese italiane. Un giacimento di informazioni ufficiali accessibili a tutti, frutto di una visione che risale al 1974 quando Internet non esisteva ancora. Quasi cinquant’anni dopo Paolo Ghezzi, Direttore Generale di InfoCamere, ricorda il ruolo che i dati hanno nel racconto economico dei territori e dunque nel sostenere le scelte dei decisori pubblici.
Ghezzi, come nasce il Data Center di Padova e qual è la grande innovazione alla sua origine?
«Quando il prof. Volpato diventa presidente della Camera di Commercio di Padova, ha l’intuizione di collegare tra loro tutte le Camere attraverso un sistema informatico, trasformando gli archivi allora cartacei in banche dati elettroniche. Negli anni settanta la sua era una visione davvero innovativa. Per convincere la politica ad appoggiare la sua idea e spiegare cosa voleva fare, all’allora Ministro dell’industria Carlo Donat-Cattin, Volpato pose una domanda: “Se devi portare l’acqua a tutte le case di una città, scavi mille pozzi o costruisci un acquedotto?”. Da quel momento anziché tanti pozzi in cui tenere i dati, si creò una rete interconnessa in modo che dalla camera più piccola a quella più grande tutti potessero avere gli stessi strumenti informativi per accedere ai dati di tutti. Un principio - quello che il digitale deve rendere più semplice la vita delle imprese - che il Sistema Camerale ha portato avanti nella convinzione che una PA meno invadente e più efficiente sia lo specchio di uno stato più autorevole. Partendo da questa idea tutte le imprese, dalla più piccola alla più grande, oggi hanno a disposizione la propria carta d’identità digitale sul cassetto digitale impresa.italia.it».
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HR: nuovi strumenti per nuovi scenari
Intervista ad Elena Proietti - Responsabile Direzione Risorse Umane, organizzazione e affari generali InfoCamere- pubblicata nel numero di settembre 2023 di Wemag.
Quali “lezioni professionali” ha appreso durante la sua carriera in ambito HR?
La mia storia professionale è iniziata fuori dal mondo HR, per anni mi sono occupata di innovazione nella Pubblica Amministrazione. Sono entrata in InfoCamere tredici anni fa, ho assunto ruoli diversi occupandomi di sportelli unici, servizi di accesso al registro imprese e identificazione di legal entities per i mercati finanziari. Solo da quattro anni mi occupo di persone e organizzazione, sviluppo professionale e welfare. In tutti gli ambiti in cui ho lavorato ho imparato molto, sia a livello tecnico che gestionale, ma credo che la vera crescita sia nel cambiamento, nell’esporsi a maggiori responsabilità, nell’affrontare situazioni via via più complesse, aprendo a problematiche diverse e a contesti nuovi.
Quali sono le principali skill che un responsabile HR oggi deve possedere?
Prima tra tutte la capacità di ascolto. Un responsabile HR si trova spesso nelle condizioni di non poter risolvere un problema o porre rimedio a una situazione di disagio (questo credo che sia l’aspetto più frustrante del nostro lavoro). Tuttavia è importante porsi in condizione di capire le ragioni degli interlocutori, saper leggere il contesto di riferimento e dare risposte, se non risolutive, almeno credibili, vere.
-25% di giovani imprenditori nell’ultima decade
È la fotografia di un Paese che invecchia, quella che ci restituisce l’indagine decennale InfoCamere-Unioncamere per gli anni dal 2014 al 2023.
Scende il numero dei giovani che fanno impresa, in particolare quello delle donne: fenomeno che trova una forte accentuazione al Sud della penisola.
Nel frattempo l’ultima decade ha visto una crescita degli imprenditori over 70, direttamente proporzionale alla diminuzione degli imprenditori nella fascia dai 18 ai 29 anni.
Per approfondire leggi l'articolo di
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Aumentano le aziende in mani straniere
25/09/2023. Secondo i dati elaborati da InfoCamere, nel 2017 le imprese industriali italiane con una presenza straniera erano 4.218.
Cinque anni più tardi, passata l'emergenza Covid, il numero totale è cresciuto a 5.435, il 22% in più. Un'accelerazione ancor più evidente per le imprese nelle quali un singolo azionista estero ha la maggioranza assoluta, salite del 26% a 4.043, oltre mille più del 2017.
Così, sull'intera galassia dell`industria italiana, quelle controllate da soci stranieri sono aumentate dall'1,4 all'1,9%.
«C'è una grande voglia d'Italia da parte degli investitori industriali, che riconoscono le capacità presenti in alcuni settori produttivi» ha sottolineato Lorenzo Tagiavanti, Presidente di InfoCamere.
Come mappare le "imprese SDG"?
28/09/2023. Articolo di Niccolò Stamboglis, Data Scientist, InfoCamere.
Il tema della sostenibilità ha guadagnato negli ultimi anni un’attenzione crescente da parte dei responsabili politici, degli investitori e dei consumatori.
In generale, è cresciuta a livello globale la consapevolezza dell’impatto esercitato dalle attività umane e dai modelli sociali ed economici sulla qualità della vita e delle relazioni umane. In modo più particolare, con riferimento al mondo delle imprese, sulla spinta di movimenti di opinione, del lavoro delle organizzazioni Internazionali e della continua ricerca di competitività, si è ampliata la schiera di quante riconoscono un valore nel partecipare attivamente a limitare questo impatto, improntando la propria attività a principi di sostenibilità riconosciuti.
La chiave per favorire l’incontro tra istituzioni e investitori con le imprese risiede in modo determinante nella capacità di quest’ultime di presentarsi in modo coerente come organizzazioni orientate alla sostenibilità, rendendo il proprio impegno riconoscibile prima ancora che misurabile.
Mappare le imprese SDG: un’analisi sperimentale
Muovendo da queste premesse, proviamo a dare una risposta ad un semplice quesito: quali sono le imprese che hanno inserito nella propria mission il raggiungimento di uno o più degli obiettivi di sviluppo sostenibile?
Per rispondere a questa domanda InfoCamere, la società IT delle Camere di Commercio Italiane, in collaborazione con Values 20 ha realizzato un’attività sperimentale per l’identificazione delle imprese che fanno della sostenibilità la propria raison d’être.
L’analisi è stata realizzata su di un campione di circa 53 mila imprese, composte da circa 14mila startup innovative, 2,5mila PMI innovative e circa 36,5mila entità no-profit iscritte nel Registro delle imprese italiano.
L’assunto alla base è che queste imprese (potendo presentare dei modelli di business ben distanti da quelli delle più tradizionali imprese for-profit), possano rappresentano un punto di partenza per identificare un gruppo imprenditoriale relativamente piccolo come classe dimensionale, ma potenzialmente molto focalizzato nel raggiungimento dei propri obiettivi aziendali in maniera innovativa.
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Imprese italiane in leggera crescita
25/07/2023. Movimprese, l'analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto dell'Unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane, restituisce un quadro di generale resilienza del sistema imprenditoriale italiano.
I dati relativi al periodo aprile-giugno 2023 evidenziano un saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese, con un aumento complessivo di 28.286 nuove aziende.