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Una PA digitale per governare il cambiamento

Secondo il DESI, l'Italia è al diciannovesimo posto per digitalizzazione della PA



 

10/03/2023 Articolo di Lorenzo Tagliavanti, presidente di InfoCamere.

L'intelligenza artificiale è un passaggio obbligato verso il futuro e, proprio per questo, la Pubblica amministrazione deve imboccarlo senza ritardo e con convinzione. Senza ritardo perchè è un'evoluzione che riguarda la vita di tutti i cittadini e, dunque ha bisogno di essere accompagnata (non seguita) da una visione comune, fondata sull'elaborazione di regole condivise. Con convinzione, perchè l'esitazione è nemica dell'innovazione e perchè il cambiamento che questa richiede è anzitutto di mentalità. Una mutazione che investe la cultura del lavoro di un'organizzazione e mette in gioco le persone, le loro competenze, le loro motivazioni. E che riguarda non solo chi un lavoro già ce l'ha, ma ancor più chi cerca di costruirselo attraverso la scuola e l'università. Quell'universo giovanile corroso dalla denatalità e fiaccato dalla "fuga dei migliori", che negli ultimi decenni ha guardato sempre meno alla Pubblica amministrazione come a un approdo in cui valorizzare competenze e impegno. Secondo il Desi (l'indice che misura la competitività digitale di un Paese) nel 2022 l'Italia sale di due posizioni ma continua ad attestarsi sulla parte bassa del ranking, al diciottesimo posto su 27 membri. Nel dettaglio, l'Italia è al diciannovesimo posto per digitalizzazione della PA e addirittura venticinquesima per diffusione di competenze digitali.

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